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«La ven zò, la ven zò», grida una vecchia signora dai capelli color neve puntando il dito vero l'alto. È il 6 aprile del 2019 e la Sala Borsa, a Bologna, è affollata come non mai quando un corpo vestito di nero piomba sul pavimento con un tonfo sordo. È Alessia Matteucci, una ragazza di diciassette anni in gita con la scuola. Omicidio, suicidio, incidente? Le indagini sono affidate alla vichinga, la commissaria italo-danese Barbara Larsen Givoni e all'ispettore Giuseppe Cavani, l'unico che la sopporta. Non c'è niente di certo, nell'indagine, se non la causa della morte, e sarà difficile, per la Larsen, scavare nel muro di omertà e di mezze verità che i ragazzi hanno costruito.